lunedì 29 aprile 2024

Le costellazioni e i loro miti al tempo di Carlo Magno

Le costellazioni e i loro miti al tempo di Carlo Magno
Il contributo della tradizione aratea alla conoscenza del cielo in età carolingia
di Anna Santoni
pp. 232; € 25,00
ETS edizioni, 2024
EAN: 9788846759870

Quando si recita la preghiera più importante per i cristiani, si dice "Padre nostro che sei nei cieli", ma se il cristiano alza gli occhi al cielo notturno, ancora oggi lo trova occupato in gran parte dalle costellazioni pagane: le Orse, il Serpente, Ercole, la Corona, la Lira, etc., una quarantina di figure, ognuna delle quali ha la sua origine nelle vicende degli dèi antichi, Zeus, Posidone, Ermes, Apollo, Dioniso, Atena, Afrodite. Esse disegnano un cielo che risale almeno a Eudosso di Cnido (IV sec. a.C.) ed è il cielo degli astronomi classici, incluso Tolomeo. La trasmissione di questa mappa celeste, però, non è stata un processo continuo e lineare. Nell'occidente cristiano, l'età carolingia (IX-X sec.) rappresenta un momento critico da questo punto di vista: nel rifiorire degli studi, la conoscenza delle costellazioni classiche, che era rimasta ai margini nell'astronomia degli ultimi secoli, viene ripresa e diffusa, superando anche l'ostilità cristiana per la mitologia celeste pagana. Il racconto ci porta nei monasteri del regno dei Franchi, dove il poema Fenomeni di Arato di Soli, con i suoi commenti e le sue traduzioni latine, offre informazioni sistematiche che vengono recuperate e diffuse: la descrizione delle figure, la loro posizione una rispetto all'altra, il catalogo delle stelle, e perfino i miti, che conservano in cielo il ricordo del potere degli antichi dèi.
Anna Santoni è ricercatrice alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha pubblicato presso le Edizioni ETS Palefato, I miti incredibili e La storia senza miti di Agatarchide di Cnido.

domenica 28 aprile 2024

A tavola e in cucina tra Medioevo e Rinascimento nel castello di San Vito al Tagliamento (PN)

A tavola e in cucina tra Medioevo e Rinascimento nel castello di San Vito al Tagliamento (PN)
Catalogo dei materiali rinvenuti negli scavi archeologici dal 1992 al 2009
di Chiara Magrini, Lisa Zenarolla
pp. 160; € 38,00
All'Insegna del Giglio, 2023
ISBN: 9788892852228
 
In questo volume trova compimento il lungo lavoro che, dalla ricerca sul campo alla fase di inventariazione e infine allo studio, ha portato all’edizione dei materiali rinvenuti negli scavi del castello di San Vito al Tagliamento (PN). Non si tratta solo del catalogo di un nucleo di reperti numericamente consistente e rappresentativo delle più diverse classi di materiali, ma anche e soprattutto del racconto di come, attraverso questi reperti, si possano ricostruire le fasi di formazione, utilizzo e defunzionalizzazione di un contesto, quello di un fossato rinascimentale, considerato tra i più interessanti nei recenti studi di archeologia medievale. Dalla terra che ha obliterato il fossato di San Vito riemergono frammenti ceramici, si animano le stanze del Castello degli Altan, si intravvede uno spaccato della vita quotidiana nel Rinascimento.
Chiara Magrini, Archeologa, ha conseguito il dottorato di ricerca a La Sapienza di Roma e il titolo di specializzazione all’Università di Trieste. Lavora in moltissimi scavi archeologici sia in Italia che all’estero, svolgendo inoltre attività di ricerca. Si occupa in particolare di archeologia medievale.
Lisa Zenarolla è un’archeologa, laureata all’Università di Trieste nel 1998 dove ha conseguito anche i titoli di specializzazione e di dottorato di ricerca. Scava in molti siti archeologici soprattutto del Friuli Venezia Giulia e fa ricerca pubblicando articoli riguardanti l’archeologia romana e la storia delle religioni.

sabato 27 aprile 2024

Personaggi e motivi arturiani nella poesia di trovatori e trovieri

Personaggi e motivi arturiani nella poesia di trovatori e trovieri
di Margherita Bisceglia
pp. 272; € 130,00
L'Erma di Bretschnider, 2024
ISBN: 9788891333056
 
A partire dalle citazioni onomastiche di personaggi come Artù, Tristano e Merlino nelle liriche di trovatori e trovieri, nel volume si stabilisce una connessione fra la lirica medievale romanza e la tradizione della narrativa arturiana. L’uso di exempla e di motivi riconducibili al romanzo arturiano risulta ben consolidato in entrambe le tradizioni poetiche esaminate, in cui ampio spazio è dato naturalmente alla vicenda tristaniana e ai suoi protagonisti, ma nelle quali non mancano riferimenti agli altri personaggi. Il lavoro è strutturato dunque in due parti, la prima dedicata alla materia tristaniana, la seconda incentrata sulla materia arturiana. Non di rado, i contesti e gli ambienti in cui si sviluppa la narrativa sono vicini a quelli in cui si produce e circola la lirica di matrice trobadorica. Di conseguenza, sia sul piano formale e lessicale sia sul piano ideologico e dottrinale, si rilevano fra le due espressioni artistico-letterarie punti di incontro e confronto. Queste pagine offrono un’analisi dei riferimenti ai personaggi arturiani individuati nella poesia dei trovatori e dei trovieri, accompagnata da un esame delle convergenze fra lirica e narrativa in corrispondenza dei rinvii, senza trascurare uno sguardo d'insieme volto a far luce sulle funzioni assunte dalle figure citate e sulle modalità con cui esse vengono integrate nel discorso lirico sviluppatosi fra XII e XIII secolo in ambito galloromanzo.
Margherita Bisceglia (San Giovanni Rotondo 1992), dopo la Laurea magistrale in Filologia Moderna, ha frequentato il Dottorato in Scienze del Testo presso l’Università di Roma Sapienza in cotutela con l’Universitat de Barcelona. Nel luglio 2021 ha conseguito il titolo di Dottoressa di Ricerca, discutendo una tesi sui personaggi e i motivi arturiani nella lirica galloromanza, sotto la direzione congiunta del prof. Paolo Canettieri e della prof.ssa. Meritxell Simó. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Roma Sapienza, i suoi interessi sono rivolti principalmente alla lirica dei trovieri e alla narrativa arturiana in versi.

venerdì 26 aprile 2024

Chiese di stile bizantino in Italia

Chiese di stile bizantino in Italia
pp. 128; € 16,90 (Acquista online con il 5% di sconto)
White Star, 2024
ISBN: 9788854054035

Cupole complesse e bellissime, piante a croce greca, mosaici iridescenti a decorare pareti e volte: sono alcuni tratti distintivi dell’arte bizantina, di tradizione orientale, giunta in Italia attraverso contaminazioni storiche (Bisanzio fu ca­pitale dell’Impero Romano con il nome di Costantinopoli) e che ritroviamo in una combinazione spesso sorprendente in alcune delle più belle chiese del nostro Paese.

• Il volume fa parte della collana I luoghi della spiritualità, che conduce i lettori in un viaggio tra arte, storia e fede.
• Dalle inconfondibili linee orientali di San Marco a Ve­nezia agli scintillanti mosaici di San Vitale a Ravenna, fino alle cupole che sembrano spuntare dal nulla in Calabria in Puglia: alla scoperta dell’eredità dell’arte bizantina in Italia.
• Impreziosiscono il volume le foto National Geographic, che rivelano l’essenza spirituale di luoghi e opere d’arte.

giovedì 25 aprile 2024

Nicolò di Giacomo

Nicolò di Giacomo
Un "Breviario" giovanile tra Bologna e Firenze
di Fabio Massaccesi
pp. 160; € 24,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Silvana Editoriale, 2024
ISBN: 9788836655809

Tra i codici miniati appartenenti alla Biblioteca Universitaria di Bologna e parte del lascito di papa Benedetto XIV, c’è il “Breviario” manoscritto 343 proveniente dalla certosa di San Gerolamo di Bologna.

Privo di studi specialistici, presenta una decorazione di XIV secolo che in questa sede si propone di attribuire al pennello di Nicolò di Giacomo, tra i più importanti artisti dalla seconda metà del Trecento che hanno monopolizzato lo scenario della miniatura entro e fuori Bologna.
Attraverso uno studio accurato e interdisciplinare, che ha visto approfondite ricerche anche dei contenuti liturgico-musicali, il manoscritto è risultato un’importante aggiunta alla comprensione della rara fase giovanile dell’artista, ancora dipendente dai modi del Maestro del 1346, ma non priva di incertezze critiche sulle quali il presente intervento apporta nuovi dati e spunti di riflessione.
La ricostruzione, inoltre, del contesto in cui il codice venne eseguito e la stessa sua compravendita nel 1365 all’interno delle “reti monastiche” certosine hanno permesso di ricomporre un inedito spaccato storico, comprendente il ruolo della certosa di Bologna nella fondazione di quella di San Lorenzo del Galluzzo di Firenze.
Fabio Massaccesi insegna Storia dell’Arte Medievale all’Università di Bologna. Ha pubblicato saggi, articoli e volumi sulla storia dell’arte medievale su temi legati all’architettura, committenza, iconografia, pittura e miniatura in un arco temporale che va dal XII al XV secolo, con particolare attenzione all’Emilia-Romagna.
Allo studio dei contesti architettonici ha di recente dedicato il volume Spazi del sacro nell’Italia medievale (2022). È condirettore della rivista del Dipartimento delle Arti (DAR) «Intrecci d’Arte» ed è parte dell’editorial board della collana internazionale «The Senses and Material Culture in a Global Perspective» di Brepols. È inoltre membro della Società Internazionale di Storia della Miniatura e del gruppo di ricerca Ius Illuminatum.

mercoledì 24 aprile 2024

Bari nella Puglia bizantina

Bari nella Puglia bizantina
Le Basiliche dei Grandi Santi Gregorio Nicola Sabino
di Giovanni Bellomo
pp. 364; € 37,50 (Acquista online con lo sconto del 5%)
EBS Print, 2024
ISBN: 979-12-5585-349-7

Un singolare saggio storico di arte ed architettura potrebbe ambire a far emergere dal fondo di una decina di secoli tre notevoli basiliche di Bari, a ripulirle dalla patina formatasi ed a mostrarle ad un pubblico del XXI secolo più aperto ad una visione culturale che vada ben oltre il semplice aspetto turistico? Ardimentoso regista del tentativo è Giovanni Bellomo. Da docente e biologo ha ben saputo trasferire tutta la passione professionale di ricerca scientifica in un ambito culturale storico d’arte ed architettura, a prima vista ed a torto a lui non confacente, con strumenti nuovi come la rete Internet, il riuso di antiche unità di misura dimenticate, l’archeoastronomia e il simbolismo cristiano riscoperto. Il lettore resterà sorpreso e coinvolto come spettatore di uno scenario tornato a risplendere degli antichi colori attraverso immagini fotografiche talvolta inusuali o sconosciute. Le tre basiliche, come navi all’insegna dei loro grandiosi santi Gregorio, Nicola e Sabino, salpando da un meraviglioso porto bizantino, riprendono a navigare verso il futuro. Uno straordinario viaggio con varie soste, tra abbaglianti conoscenze e inattese emozioni come nelle “Teofanie solstiziali estive”, che aspettano il lettore che vorrà intraprendere l’inconsueta crociera dal libro proposta.
Giovanni Bellomo nasce nel secondo dopoguerra a Casamassima, in una stanza al piano nobile di una palazzina ottocentesca liberata da sfollati baresi, dove ritornerà a fine anni ‘50 quando l’edificio sarà adibito a Scuola Media Inferiore. Negli studi al Liceo Classico D. Morea di Conversano conosce le Scienze Naturali e la Storia dell’Arte. Seguirà l’iscrizione a Scienze Biologiche presso l’Università di Bari. Gli si aprono gli occhi e la mente. Le conoscenze scientifiche lo stimolano e lo soddisfano. Aveva scelto bene. Nei laboratori dell’Istituto di Biochimica apprende le prime tecniche di Analisi. Volontario nel Laboratorio di Analisi dell’Ospedale Di Venere, acquista in Concorso l’Idoneità di Biologo Analista. Dopo il Servizio Militare a Torino, frequenta a Milano un corso formativo come Collaboratore Scientifico per conto della Biochemia - Boehringer Mannheim. Diventerà responsabile della promozione e cura di prodotti diagnostici nei Laboratori di Analisi pubblici e privati della Puglia. Passato all’Insegnamento di Chimica e Biologia negli Istituti Superiori, apre e dirige da biologo un Laboratorio di Analisi Cliniche a Casamassima. Alla famiglia e ai viaggi in Europa alternerà l’impegno sociale come Presidente della Pro Loco dal 1994 al 2008 nel paese natale. Per alcuni anni sarà anche Vice Presidente regionale UNPLI. La notorietà era stata favorita dalla pubblicazione di un testo di Storia Locale nel 1991 “Le strade storiche di Casamassima”, in cui si coniugavano ricerca scientifica, statistica, ricerca storica documentale e riferimenti alla Storia dell’Architettura. A cura della Pro Loco sarà rinnovata “La Pentolaccia” e innovati “Il Balcone Fiorito nel Borgo Antico” e “il Corteo Storico di Corrado IV di Svevia”. Da diversi anni è componente del Consiglio direttivo dell’Archeoclub “Italo Rizzi” di Bari.

martedì 23 aprile 2024

La montagna e i principi

La montagna e i principi
Corti delle Alpi occidentali tra XIII e XV secolo: strutture territoriali, insediamento, architettura
di Enrico Lusso
pp. 748; € 70,00
Bonanno Editore, 2023
ISBN: 978-88-6318-234-5

Il volume, inserendosi in una consolidata tradizione di studi, indaga le dinamiche bassomedievali di formazione e assestamento dei maggiori principati sviluppati a cavallo del settore meridionale delle Alpi occidentali, ovvero la contea di Savoia (con il principato subalpino dei Savoia-Acaia), il marchesato di Saluzzo, il Delfinato e la contea di Provenza. Si tratta di corpi geopolitici che trovavano la propria ragione e si sublimavano, da un lato, nella figura del dominus che li reggeva e, dall’altro, nel territorio su cui egli estendeva il proprio dominio. Un territorio che, per la sua stessa natura alpina, presenta interessanti specificità, riconducibili al fatto di essere stato ritenuto – spesso semplicisticamente, soprattutto in riferimento ai secoli indagati – spazio periferico e di “frontiera”. Di certo i vari principati, seppure in modi e con esiti differenziati, conobbero una significativa accelerazione verso assetti più “moderni” e organizzati a partire dai decenni finali del XIII secolo. Se le cause possono apparire eterogenee, gli effetti di medio periodo furono convergenti e innescarono quei processi che, in capo a due secoli circa, avrebbero dato origine a ciò che oggi definiamo “stati”. I temi affrontati nello studio sono essenzialmente tre, corrispondenti ad altrettanti livelli di approfondimento. Punto di partenza è l’analisi del territorio, con le sue varie strutture e articolazioni insediative; quindi, si individuano i principali centri di frequentazione delle corti, di cui si ripercorrono assetti e organizzazione; infine, l’attenzione si concentra alla scala architettonica, indagando linee di committenza, modelli formali e logiche funzionali delle residenze che ospitarono con maggiore assiduità i principi e i loro entourage.
Enrico Lusso, dottore di ricerca in Storia e critica dei beni architettonici e ambientali, è professore associato di Storia dell’architettura presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino. Attualmente ricopre la carica di presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli. Tra le pubblicazioni principali si ricordano i volumi Forme dell’insediamento e dell’architettura nel basso medioevo (La Morra 2010), Domus hospitales. Ricoveri per viandanti e poveri nei territori subalpini (Torino 2010), La torre di Masio. Un contributo allo studio dei borghi di fondazione fortificati nell’Italia nord-occidentale (Alessandria 2013). È inoltre coautore, con Francesco Panero, del volume Castelli e borghi nel Piemonte bassomedievale (Alessandria 2008). Numerosi, infine, i suoi contributi in volumi e riviste scientifiche.

lunedì 22 aprile 2024

L'acqua e il diritto: la gestione dell'acqua nell'ordinamento statutario dell'Italia comunale

L'acqua e il diritto: la gestione dell'acqua nell'ordinamento statutario dell'Italia comunale
di Francesco Salvestrini
pp. 178; € 38,00 (Open access PDF / EBook clicca qui !)
Archeopress, 2024
ISBN: 9781803277363

Il volume offre un’ampia panoramica, estesa a gran parte del territorio italiano e condotta in una dimensione comparativa, del rapporto esistente tra insediamenti umani e gestione delle acque nell’Italia della tarda età comunale, privilegiando la prospettiva della fonte legislativa (statuti di comunità cittadine e rurali, di associazioni, di enti e di consorzi). Questa, infatti, è l’unica prospettiva che appare in grado di coprire, con riferimento a tipologie documentarie relativamente omogenee, ambiti territoriali molto ampi e diversificati. Inoltre, il testo si inserisce in un dibattito storiografico alimentato da recenti pubblicazioni circa l’impiego dell’acqua nei centri urbani e nelle campagne, evidenziando una netta distinzione tra Italia continentale o padana e Italia peninsulare-insulare. In questo senso il libro adotta una nuova prospettiva di analisi e lo fa attraverso la lettura parallela di testimonianze legislative e realizzazioni architettoniche di committenza pubblica, come ponti, fontane, acquedotti e canali, intesi come espressione monumentale del potere politico. Infine il libro si occupa del problema delle acque reflue e della salute pubblica connessa all’uso dell’elemento, sottolineando l’assenza, per i secoli XIII-XIV, di una prospettiva ‘igienico-sanitaria’ a vantaggio di una più ampia tutela del decoro, implicante una concezione non solo fisica ma anche ‘morale’ dell’acqua presso i legislatori e la più vasta società del periodo.
Francesco Siavestrini insegna Storia Medievale all’Università di Firenze. Si occupa di storia del monachesimo benedettino, segnatamente vallombrosano, camaldolese e cistercense, con particolare attenzione alla storia delle istituzioni ecclesiastiche, ma ha dedicato lavori anche allo studio del rapporto fra insediamenti umani ed aree boschive e fluviali, alla storia della storiografia e dell’erudizione nella Toscana d’Ancien Régime, alla normativa delle città comunali italiane. Fra le sue monografie si segnala: Libera città su fiume regale. Firenze e l’Arno dall’Antichità al Quattrocento, Firenze, 2005; Disciplina caritatis. Il monachesimo vallombrosano tra medioevo e prima età moderna, Roma, 2008; Il carisma della magnificenza. L’abate vallombrosano Biagio Milanesi e la tradizione benedettina nell’Italia del Rinascimento, Roma, 2017. Studi sulle abbazie storiche e ordini religiosi della Toscana, vol. 6. - (settembre 2020).

L’architettura romanica vallombrosana in Toscana

L’architettura romanica vallombrosana in Toscana
di Italo Moretti
a cura di Fabio Gabrielli, Alberto Malvolti, Giuliano Pinto
pp. 624; € 60,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Pacini Editore, 2024
ISBN: 979-12-5486-346-6

«Il volume che qui si presenta è il frutto di tanti anni di lavoro su testi e documenti, nonché di ricerca sul campo, che Italo Moretti, scomparso nell’aprile del 2022, non è riuscito a vedere a stampa, e che i curatori, legati a lui da stretti vincoli di amicizia – e nel caso di Fabio Gabbrielli anche da rapporti di discepolato – si sono sentiti in dovere di portare a conclusione. In Moretti la passione per la storia dell’architettura medievale era iniziata ancor prima della laurea in Lettere discussa nel 1976 a Firenze con una tesi su L’architettura romanica religiosa nell’antico territorio di Siena, relatore Roberto Salvini. Già allora egli vantava numerosi studi pubblicati a partire dai primi anni Settanta, e fu grazie a questi lavori che nel 1979 ottenne l’incarico di Storia dell’urbanistica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, dove nel 1985 divenne professore associato di Storia dell’Architettura, cattedra tenuta sino al pensionamento nel 2007. Nei quasi tre decenni di insegnamento universitario Moretti ha tenuto a Siena – o come professore supplente a Firenze – anche corsi di Storia della città e del territorio e di Architettura del paesaggio, intitolazioni che danno conto dell’ampiezza dei suoi interessi…» (I Curatori)
Fabio Gabrielli è Professore associato di Storia dell'architettura presso l'Università di Siena (dal 2005).
Giuliano Pinto è professore emerito di Storia medievale nell’Università di Firenze. I suoi studi hanno per oggetto prevalente la società italiana del basso Medioevo, con particolare attenzione agli aspetti economici, all’evoluzione demografica, ai rapporti tra città e territorio.

domenica 21 aprile 2024

Normanni, benedettini e templari nella valle del Simeto

Normanni, benedettini e templari nella valle del Simeto
Un’indagine tra Mito e Storia
di Massimo Scalisi
pp. 272; € 19,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Algra Editore, 2024
ISBN: 978-88-9341-724-2 

“Nella Sicilia orientale, a partire dal regno di Ruggero II si assiste al proliferare di un gran numero di frati e monaci, in particolare, cluniacensi, ospedalieri, cistercensi e templari. La presenza di questi ultimi sarà particolarmente intensa durante il regno di Guglielmo II di Altavilla.”

Tra il fiume Simeto e il vulcano Etna compaiono storie, misteri, miti e leggende che ripercorrono le tappe più importanti del passato della Sicilia. In particolare, le relazioni dell’ordine del Tempio con i principi normanni e con il monachesimo benedettino della Sicilia orientale segnano l’importanza strategica di questa terra nell’itinerario medievale dei pellegrinaggi e dei commerci che raggiungeva le rotte marittime del Mediterraneo e la Terra Santa.
Massimo Scalisi, laureato in Scienze Politiche, indirizzo storico-politico, presso l’Università degli Studi di Catania, ha conseguito una specializzazione in “Conservazione dei Beni Culturali ed Archeologici”, presso l’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, e un Master in Islamistica, presso l’“Istituto Universitario Orientale” di Napoli. Ha pubblicato nel 2018, per Officina della Stampa di Catania, I templari e l’ordine monastico di Santa Maria della Valle di Josaphat. Alla ricerca delle origini dei Poveri Cavalieri di Cristo.